"La versione di Sancho" di Cagliostro

Scopri “La versione di Sancho”, una raccolta poetica di Cagliostro (pseudonimo di Antonio Morichi) pubblicata da GDS. In queste liriche l’autore esplora il proprio universo interiore, l’amore, i vizi, le riflessioni personali, con uno stile che mescola una poetica moderna e lisergica a una sorprendente intensità emotiva.
Cagliostro non ha paura di mettersi a nudo: l’io poetico è spesso egocentrico, ma proprio questa profondità individuale rende la sua voce potente, autentica, riconoscibile. Le poesie giocano con suoni e figure retoriche assonanze, allitterazioni, contrasti, per creare ritmi vibranti e un’espressività che cattura.
Questa silloge è un invito a guardare il mondo da una prospettiva intimamente personale, dove ogni emozione è amplificata e ogni pensiero risuona con forza. È un viaggio nell’anima, che abbraccia la fragilità e la forza, l’ironia e la malinconia.
Perfetto per chi cerca una poesia contemporanea che non si limita a celebrare l’universale, ma che sa scavare nel sé con coraggio. La versione di Sancho è un’opera che parla al lettore con una voce diretta, intensa, e piena di verità.
La silloge di Antonio Morichi è un esempio di poetica moderna e lisergica. Gli argomenti affrontati sono assolutamente introspettivi e personali. L’amore, le riflessioni, i vizi, sono analizzati in maniera estremamente egotistica e solo spo radicamente le riflessioni del poeta si allargano ad abbracciare quell’universalità che sovente contraddistingue i componimenti poetici. Ma è proprio questo focus estremamente individuale e individualistico a rendere le poesie di Morichi decisa mente interessanti. Lo stile con cui sono redatte le liriche è riconoscibile, caratteristico e personale. L’autore gioca molto con le assonanze, le allitterazioni, le iperboli, i contrasti e i bisticci lessicali, donando a ogni brano un ritmo e una forza espressiva molto peculiari.
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BIOGRAFIA:

Cagliostro, all’anagrafe Antonio Morichi, nasce a Polla (Sa) il 19/09/1976, paese di suo padre Remo. Condivide l’infanzia con la sorella maggiore Margherita a Sala Consilina, luogo dove i genitori lavorano; lì frequenta le scuole fino alla maturità classica, si diploma col massimo dei voti, manifestando una naturale propensione verso le humanae litterae. In quegli anni di fervore e di stimoli, provenienti dai suoi studi, si appassiona al cinema e all’arte e, talora, si diletta a scrivere, quasi sempre regalando le sue poesie. Sceglie Roma come luogo per la sua formazione universitaria, ma si indirizza verso facoltà scientifiche, superando il test d’ingresso sia per medicina che per odontoiatria; motivazioni di carattere familiare, momenti economicamente difficili, lo spingono a scegliere la facoltà di odontoiatria, in cui si laurea nel 2000, col massimo dei voti e menzione della commissione. Nel 2001, la madre viene colpita da un ictus e rimane in coma per settimane. Ciò segna fortemente l’autore, che per la prima volta vede vacillare il padre. Abbandona il servizio civile, aiuta la madre durante la lunga riabilitazione e comincia a cercare lavoro, investendo nel mentre nella sua formazione professionale, frequentando diversi corsi di perfezionamento. Accompagnato in quel periodo difficile dai suoi amici dell’università, Cagliostro continua a scrivere ogni qualvolta si sente sopraffatto dalle emozioni, dall’amore o dal dolore, combattendo per farcela a tutti i costi nonostante le difficoltà. In quegli anni conosce quella che diventerà la sua compagna, da cui nasce il figlio Remo nel 2010. Dopo 10 anni di esperienza ospedaliera, apre finalmente con un socio nel 2016 il suo studio professionale, dove tutt’oggi esercita la professione di odontoiatra. Il forte legame familiare che si esprime con l’anima bifronte, campana per parte di padre e siciliana per parte di madre, subirà un altro colpo con la scomparsa del papà nel 2019. La scrittura è per l’autore un rifugio ed una liberazione, mentre la giostra della vita continua a girare. Nel lavoro e nel quotidiano, che siano pazienti o persone che frequenta al di fuori, cerca sempre l’empatia e la sintonia.











