Corso base di scrittura creativa - QUINTA LEZIONE
“In un romanzo un solo personaggio mal inventato
può contaminare di irrealtà quelli che lo accompagnano.”
(Jorge Luis Borges)
I personaggi.
Nel precedente capitolo ci siamo cimentati con la descrizione di una città e con l’ambientazione di una storia, compiendo un passo avanti verso la strutturazione di un racconto.
Ora dobbiamo affrontare uno degli aspetti fondamentali di questo corso: la costruzione dei personaggi.
Anche in questo caso, affinare le tue capacità di osservazione della realtà ti sarà di enorme aiuto.
Nessuna storia, neppure autobiografica, neppure narrata sotto forma di diario, potrà mai reggersi senza la corretta strutturazione dei suoi protagonisti.
Creare un personaggio è un lavoro complesso e difficile. Innanzitutto è necessario che l’eroe del tuo racconto abbia una faccia, una statura, una corporatura. Sia, insomma, “reale”.
Facciamo un piccolo esempio:
“Gianni non riusciva a decidere cosa indossare per l’appuntamento con Maria. Era combattuto fra un vecchio paio di jeans ed una t-shirt, o un paio di pantaloni di velluto a costine ed una camicia azzurra”.
Ho scritto queste poche righe pensando ad un ragazzo alto, magro, biondo, con i capelli tagliati a spazzola. Ma, dato che non l’ho descritto, tu avrai senz’altro immaginato un Gianni diverso. Ecco che la realtà nella mia mente è ancora una volta differente dall’immagine che si è creata nella tua. Riproviamo così:
“Gianni non riusciva a decidere cosa indossare per l’appuntamento con Maria. Era combattuto fra un vecchio paio di jeans ed una t-shirt, o un paio di pantaloni di velluto a costine ed una camicia azzurra. Ritto davanti allo specchio dell’armadio a muro della sua camera, fissava con disappunto la sua immagine riflessa. Era alto e magro, troppo magro per la sua età. Le spalle un po’ cascanti e il fisico non esattamente prestante. Aveva una selva di capelli biondo-cenere tagliati a spazzola, dei grandi occhi color nocciola, un naso adunco che sovrastava una bocca sottile. Qualche efelide sugli zigomi gli conferiva un’aria sbarazzina da eterno adolescente. Gianni guardò sconsolato la camicia azzurra che aveva trafugato dal cassetto di suo fratello maggiore. Vestito di tutto punto sarebbe sembrato solo ridicolo. Agguantò i jeans e la maglietta e corse in bagno. Rischiava di far tardi al suo appuntamento”.
Adesso il mio Gianni ha un volto ed una stazza. Descrivendolo gli ho fatto conquistare una dimensione più umana e quindi più vera.
I personaggi che popolano una storia devono essere innanzitutto credibili, per far sì che il lettore possa immaginarli, possa identificarsi con loro e possa, di conseguenza, appassionarsi alle loro vicende. Nessuno si affeziona, si innamora, detesta o ha paura di una marionetta senza volto, senza espressione, senza un passato e, quindi, senza un futuro. I protagonisti delle nostre storie non devono essere delle ombre incorporee che seguono pedissequamente un canovaccio di eventi, ma devono possedere una loro dimensione stabile e concreta.
Se decidi di scrivere una racconto che abbia come protagonista un signore perdutamente innamorato della sua dirimpettaia, che in realtà è un noto transessuale argentino di nome Ramòn, devi sapere vita, morte e miracoli del tuo eroe. Quanti anni ha, che lavoro fa, quanto pesa, di che colore sono i suoi capelli, i suoi occhi, com’è il suo naso, la sua bocca, cosa gli piace leggere, qual è il suo cibo preferito, e così via. Più saranno i dettagli che sarai capace di mettere a fuoco, maggiore sarà lo spessore emotivo che riuscirà a raggiungere il tuo personaggio. Attento, però, a non cedere alla tentazione di infarcire il tuo racconto di divagazioni inutili e pedanti. La soglia di attenzione del lettore medio è, ahimè, estremamente labile, e lo scopo di uno scritto, come ti ho detto fin dalla prima lezione, è essenzialmente quello di comunicare, e per farlo correttamente occorre che il nostro ascoltatore sia sveglio! Quindi evita descrizioni troppo approfondite di aspetti banali della vita o del comportamento dei tuoi personaggi (a meno che la loro trattazione non sia funzionale alla comprensione degli avvenimenti narrati).
Un buon esercizio per riuscire ad imparare a creare dei personaggi credibili, è quello di redigere un breve, ma esaustivo, identikit di un immaginario Mister X.








